caos
27-08-1999
Quando il suono porta all'estasi
DI Eleonora Bagarotti

Non occorre avere un occhio particolarmente attento per riconoscere la fisionomia tipicamente anglosassone di Andy Partridge: è alto, ha la pelle chiarissima e numerose lentiggini che spuntano qua e là tra i pochi capelli biondi, nascosti da un cappello grigio, bizzarro quel tanto che basta.

Lo incontro a Milano durante un piovoso mattino di giugno, dopo che Andy ha già rilasciato (fatto insolito per il personaggio) varie interviste radiofoniche. Ricapitoliamo: il timido genio, insieme ai suoi compagni Colin Moulding e Dave Gregory, ha creato nell'ultimo ventennio alcune tra le più raffinate musiche del panorama rock-pop britannico. Tutto ciò è accaduto senza mai eccessivi clamori tanto che Andy Partridge sembra davvero un po' sperduto e stupito del successo a dir poco clamoroso ottenuto con l'uscita di "Apple Venus Vol.1".

Mister Partridge, dopo lunga pausa, gli XTC sfornano un capolavoro.
Devo dire che, in effetti, questo successo ci fa piacere.
Se da un lato gli XTC sono stati sempre considerati una "cult-band", dall'altro avremmo voluto che la nostra musica fosse più conosciuta. Questo è un momento magico e fortunato, uno di quelli in cui accadono cose che agevolano un buon lavoro, quasi per una questione di karma. . .
Le piace Milano?
Sì. . . devo dire che questa Piazza Duomo non è male.
Io e Colin siamo appena stati a Los Angeles poiché "Apple Venus Vol.1" sta ottenendo molti consensi negli Stati Uniti. Però, personalmente, preferisco le città europee. Dev'essere una semplice questione di familiarità.
Potrebbe essere una pioggerella di benvenuto, quella di oggi. Immagino che Swindon, la sua città, sia un po' grigia e piovosa, come lei l'ha spesso descritta. Ha mai pensato di trasferirsi a Londra o in qualche altra metropoli?
Sono un tipo che ama molto la natura, la zona dove vivo è molto generosa da questo punto di vista. La cittadina è noiosa, non lo nego, ma io mi annoierei ovunque se non potessi ritirarmi nella musica, nelle letture e anche nella pittura. A mio avviso non è indispensabile abitare in una grande città per vivere in modo interessante, lo è piuttosto avere un buon grado di apertura mentale nei confronti dell'arte e della bellezza.

Non la costringerò, per l'ennesima volta, a spiegare perché Dave Gregory (il terzo componente del gruppo) vi ha lasciati nel corso della registrazione di "Apple Venus Vol.1" ma la invito a dirci, se crede, quali aspetti collaborativi ed eventualmente amichevoli legati alla sua esperienza di lavoro sia con Gregory che con Moulding hanno contribuito a rendere capolavori le vostre canzoni.
Non c'è nulla di male nel dire che Dave non stava troppo bene di salute ed inoltre non condivideva l'idea che "Apple Venus Vol.1" venisse beatlesianamente arrangiato, con un'orchestra classica a nostra completa disposizione.
Io e Colin non lo abbiamo forzato in questo senso anche se volevamo fortissimamente che le ultime canzoni, composte da me e da Colin, ("Easter Theatre", "I'd Like That", "Greenman", "River of Orchids". . .)venissero arrangiate e suonate in questo modo. Mentre per "Apple Venus Vol.2" tutti gli arrangiamenti saranno assolutamente scarni ed essenziali.

Conferma l'uscita di "Apple Venus Vol.2" per l'autunno?
Uscirà nei primi mesi del 2000.
A proposito, si augura qualcosa di speciale per il nuovo millennio?
Pace, amore, successo (mugugna -ndr) sarebbero risposte un po' troppo scontate. No, direi. . . va bene così. Negli ultimi tempi è finito il mio matrimonio e ho dedicato tempo ai miei due bambini. Sono finite anche le dispute legali con la casa discografica, legate al primo contratto degli XTC. Oggi vivo questo momento (Partridge ha compiuto 45 anni - ndr) per quello che è, comunque, un buon momento.
L'ultima domanda riguarda una mia idea per la quale gradirei il suo punto di vista. Ho sempre pensato che molte canzoni degli XTC fossero adatte al cinema e mi piacerebbe se fossero utilizzate anche in ambito teatrale (penso alla danza, per esempio, ma non solo. . .) Lei cosa ne pensa?
Non avrei nulla in contrario all'idea che la nostra musica possa essere utilizzata in campo cinematografico. Per quanto riguarda il teatro, direi che gli arrangiamenti acustico-orchestrali di "Apple Venus Vol.1" già di per sé si prestano a un'eventuale esecuzione di questo tipo.
Infine, potremmo sperare di vedere gli XTC suonare ancora dal vivo? (Andy Partridge ha, in passato, annullato più volte i concerti della band a causa dei suoi attacchi di panico in pubblico).
Andy a questa domanda sorride ma non risponde.

Mi avvicino per salutarlo insieme a qualche altro giornalista. Appare timido ma gentile.
Nessuno di noi lo importuna a lungo perché il suo "genio" merita necessariamente una sorta di silenzioso rispetto.
Lo osservo camminare, distratto e sempre più lontano, confondendosi tra la folla e gli ombrelli colorati.
Vien da pensare che, nella sua testa, stia già nascendo qualche nuova melodia mentre il resto del mondo gli gira intorno come una in una danza caotica e surreale. Chissà perché. . .


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